Non sono a favore della liberalizzazione delle droghe, ma sono fermamente contrario a tutti i proibizionismi, che ottengono come risultato soltanto quello di arricchire la criminalità organizzata. Precisiamo immediatamente, per chi ci ascolta e chi ci leggerà, cosa significhi il termine “legalizzazione”. Vuol dire regolamentazione, controllo e vigilanza. Premesso questo, con il passare degli anni, ho ragionato, senza pregiudizi di sorta, su riforme volte a rendere legale, sotto il controllo diretto dello Stato, la vendita e la coltivazione delle sostanze stupefacenti privando della gestione assoluta del mercato le mafie. La mia teoria si regge su una “libertà condizionata” nella produzione, nella vendita e nel consumo delle sostanze stupefacenti escludendo, ovviamente, la nascita di un libero mercato. Impostando il ragionamento su tale direttrice, consentire la produzione, il commercio e il consumo, nel pieno rispetto della legge, produrrebbe alcuni benefici incontestabili. Credo che qualunque sia l’opinione sulla legalizzazione delle droghe, il tema debba essere discusso senza tabù insormontabili. Molti Stati (per tutti il Portogallo) stanno rivedendo le loro politiche sulle droghe, approvando riforme che possono far discutere ma che, di fatto, funzionano (legalizzazione della cannabis, accolta da un numero sempre maggiore di Paesi). Una soluzione per rimediare ai tantissimi danni causati dalle droghe può essere quella di legalizzarle tutte. So che in tanti sobbalzeranno dalla sedia e diranno il professor Musacchio è impazzito. Proverò invece a dimostrare che tale tesi non solo possa essere sostenuta, ma porterò a supporto della stessa argomenti oggettivamente non contestabili. Il primo in assoluto è la riforma attuata in Portogallo. Sono state depenalizzate tutte le droghe. Grazie ai soldi risparmiati dal mantenimento del proibizionismo più radicale, il governo portoghese ha investito su educazione, riabilitazione e reinserimento dei tossicodipendenti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Sono crollati il consumo di droga, i decessi per tossicodipendenza, la criminalità e tutto quello che era connesso a questa piaga sociale. Un ulteriore aspetto positivo da considerare sarebbe il conseguente crollo del mercato nero delle droghe e degli utili da parte delle mafie. Non potrebbero più arricchirsi poiché verrebbe meno la loro maggiore entrata economica. Se le droghe potessero essere facilmente e legalmente acquistate in farmacia, chi si rivolgerebbe ancora ai criminali? Finché ci sarà una sostanza stupefacente venduta illegalmente esisterà sempre qualcuno disposto a lucrare grazie a questo business. Se fossero legalizzate le droghe invece il mercato nero scemerebbe. Questo nuovo approccio verso le droghe può essere visto, in parte, anche negli Stati Uniti. Per quanto siano ancora pochi gli Stati ad aver legalizzato l’uso della cannabis e della marijuana, i cartelli messicani (principale fonte d’approvvigionamento) hanno subito un durissimo colpo di natura economica (Fonte: DEA). Non è da sottovalutare neanche il fatto che le “droghe di Stato” diventerebbero molto più sicure. Se venissero regolamentate, i produttori sarebbero costretti a rispettare specifici e rigorosi standard di purezza, garantendo a tutti i consumatori un prodotto di qualità. Le sostanze stupefacenti di oggi sono tagliate quasi sempre con sostanze tossiche, veleno per topi, polvere di mattoni, gesso e altri tipi di additivi. La tossicodipendenza, inoltre, è più legata alla situazione in cui vive una persona che agli effetti della droga stessa. Le nostre forze dell’ordine, attualmente, dedicano gran parte del loro tempo ad arrestare tossicodipendenti e piccoli spacciatori. Se le droghe fossero legali, questo aspetto non sarebbe più un problema. Il sistema giudiziario e quello penitenziario diventerebbero molto più efficienti. Un’altra conseguenza del proibizionismo è l’elevato numero di detenzioni (sovraffollamento carcerario) di consumatori di droghe, il che provoca inevitabilmente il collasso dell’intero sistema penale. Con la legalizzazione gran parte di queste aberrazioni scomparirebbe. Non facciamo come lo struzzo che mette la testa sottoterra per non vedere ciò che gli accade intorno. Molte droghe sono già utilizzate in modo responsabile da tutti i ceti sociali (e ci stiamo riferendo sia alle droghe legali che illegali). Molte persone fanno uso di sostanze come la cocaina, in modo responsabile, senza che ciò influisca negativamente sui loro normali ritmi di vita. Allora perché considerarle illegali, mentre sostanze come l’alcool e le sigarette sono vendute legalmente in tutto il mondo? Lo Stato è ipocrita quando continua ad essere proibizionista sulle droghe e lascia completamente libera la vendita di tabacco (che provoca oltre 40mila morti all’anno) e di alcol, che ne causa ancora molte altre. Messico, Colombia, Perù, Afganistan con simili riforme smetterebbero di essere narco-Stati. I grandi cartelli della droga non avrebbero più gli attuali profitti incommensurabili. Migliaia di vite verrebbero salvate poiché il proibizionismo sta costando più vite di quelle che riesce a salvare. Credo che un mercato legale della droga potrebbe persino educare, garantendo al consumatore la purezza del prodotto acquistato, oltre a prevenire e a ridurre le morti per overdose e le tossicodipendenze. Legalizzare questo mercato potrebbe fermare la violenza tra le bande criminali, colpire duramente i profitti dei cartelli e delle squadre armate, ridurre gli omicidi e la corruzione di tutte le persone coinvolte. A mio parere questi dati rappresentano una ragione sufficiente per riflettere e procedere verso la legalizzazione delle droghe. La cosa più importante in assoluto credo sia quella di salvare il maggior numero di vite possibili. Siamo consapevoli, ovviamente, di quanto possa essere complicato legalizzare tutte le droghe o di quanti problemi possa generare. Sappiamo che, se mai dovesse succedere, non sarà un processo immediato. Crediamo però che si possa e si debba aprire perlomeno una discussione scevra da pregiudizi su questo argomento.
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