Non è retorico affermare che con Michele Montagano se ne va un pezzo di storia, un uomo che ha davvero dato lustro al Molise: insignito tra l’altro dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ufficiale di complemento degli alpini, si rifiutò di combattere per la Germania e di aderire alla Repubblica di Salò. Michele Montagano fu catturato a Gradisca d’Isonzo, ai piedi delle Alpi Giulie – quattro giorni dopo l’armistizio – e internato nei campi nazisti, sopravvisse e fece ritorno a piedi a casa. Durante la prigionia si offrì volontario per essere fucilato al posto di commilitoni che avevano famiglia. Seppur invalido di guerra è stato fra quegli italiani che hanno ricostruito e reso grande il Paese dopo l’abominio fascista.
È uno di quegli uomini che dovrebbero rappresentare un esempio concreto per i giovani, al di là delle appartenenze politiche, sociali e culturali. Un eroe da emulare e ricordare, moderno e attuale nel messaggio da divulgare e tramandare alle future generazioni.
Innanzitutto, come Sinistra Italiana, ci impegneremo affinché almeno una scuola e una piazza in Molise vengano intitolate a Michele Montagano.