“Tra le molte concezioni della rappresentanza … una cosa sola va rigidamente affermata: che l’Assemblea eletta sia la più capace a costituire un Governo … atto a risolvere nel modo più rapido, fermo e univoco tutte le molteplici questioni che nell’azione quotidiana si presentano, non impacciato da preventive compromissioni, non impedito da divieti insormontabili, non soffocato da dissidi, non viziato nella origine da differenze ingenite di tendenze e di indirizzi”.
Queste parole potrebbero essere attribuite benissimo ad uno dei tanti sostenitori delle riforme che, negli ultimi decenni, sono state dirette ad assicurare l’artificiale formazione di una maggioranza parlamentare ampia, al fine di (tentare di) garantire la stabilità del governo.