I FALSARI DELLA POLITICA

di Michele BLANCO

In questi giorni si legge e si sentono eloqui e tributi incredibili, soprattutto, da parte di Salvini, Meloni e Tajani ma anche di altri personaggi, nei confronti del pregiudicato Silvio Berlusconi.

Questi miracolati della politica definiscono il grande pregiudicato e non carcerato solo perché la giustizia italiana è lentissima con chi può permettersi i migliori avvocati e sotterfugi vari, oltre all’immunità di parlamentare, come un “visionario”, un “leader” e altre ingiustificate e stratosferiche falsità.

Ma in realtà Silvio Berlusconi ha avuto numerosi procedimenti giudiziari e alcuni di essi hanno portato a condanne. In particolare, è stato accusato di concorso in corruzione, reato che sarebbe stato perpetrato mediante il versamento di tangenti ad ufficiali della Guardia di Finanza.

I procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi sono stati molteplici e si sono svolti nel corso di circa quattro decenni dalla seconda metà degli anni 1980 fino al 2023, anno della sua morte. Al 12 giugno di tale anno, giorno della scomparsa, si contavano 32 processi conclusi e quattro in corso.

In alcuni processi furono pronunciate, in primo grado o in appello, sentenze di condanna. Ma un solo procedimento portò a una sentenza di condanna definitiva passata in giudicato, ovvero il Processo Mediaset: il 1° Agosto 2013 la Corte di cassazione confermò la decisione di condanna della corte di appello a quattro anni di reclusione (di cui tre beneficiati dall’indulto); ovviamente invece del carcere, nei suoi confronti fu però disposta una misura alternativa alla detenzione, ossia l’affidamento in prova al servizio sociale eseguito presso la clinica “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone (MI) dal 9 maggio 2014 al 6 marzo 2015, misura per cui Berlusconi richiese poi la riabilitazione, che gli fu concessa dal tribunale di sorveglianza della città di Milano.

Egli era semplicemente un ricco, abbastanza megalomane, un pluripregiudicato scampato a tantissimi processi grazie ai suoi soldi e a innumerevoli leggi ad personam.

Uno uomo strapieno di conflitti d’interesse, che nessun governo sia di centrosinistra che di centrodestra ha legiferato per porvi rimedio, un grandissimo evasore fiscale, uno che ha fondato un partito insieme a un condannato per via definitiva in corte di Cassazione per mafia, che ne ha combinate di tutti i colori. Inoltre ha attaccato la magistratura in maniera indegna, in particolare tutti i magistrati che facevano il loro dovere in modo imparziale.

Nonostante abbia lasciato un profondo solco negativo nell’attuale società italiana, nell’informazione con i suoi fedelissimi Sallusti, Vespa, Feltri, sempre in tv, e vari eredi politico degni della sua pochezza, ai su nominati aggiungerei Renzi, che con il Jobs Act, ha portato a compimento uno dei pilastri delle politiche berlusconiane.

Ma oggi dopo il nefasto esito referendario pensiamo ai gravi problemi del nostro Paese e alle persone perbene, che non arrivano con lo stipendio alla fine del mese.

  • Michele BLANCO. Dottore di ricerca in “Diritti dell’uomo e Diritti fondamentali. Teorie, etiche e simboliche della cittadinanza” presso la facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli. Tra i suoi saggi più rilevanti si ricordano: “La vera ragione dei diritti umani e la democrazia partecipativa come premessa al reciproco riconoscimento tra i popoli” (2006), “Democrazia deliberativa ed opinione pubblica emancipata” (2008), “Cosmopolitismo e diritti fondamentali” (2008), “Diritti e diseguaglianze. La crisi dello stato nazionale e al contempo dello stato sociale” (2017), “Nota critica a Thomas Piketty, Capitale e ideologia” (2021) “Nota critica a Katharina Pistor , Il codice del capitale. Come il diritto crea ricchezza e disuguaglianza” (2021). “Recensione critica a Thomas Piketty, Una breve storia dell’uguaglianza” (2021). "La politica post-democratica caratterizza, sempre più, il mondo attuale" (2024). "Introduzione al percorso intellettuale di Jürgen Habermas Habermas sociologo o filosofo? Certamente un intellettuale volto alla ricerca costante dell’emancipazione della persona umana", Lanciano, Carabba (2024).

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