Camminando a piedi si possono ammirare tanti bei posti. Ma, ahimè, a volte la passeggiata rischia di diventare un’impresa, tra marciapiedi sconnessi e pali della luce posizionati in mezzo ad essi.
Sociale
Nella nostra società assistiamo quotidianamente ad una disparità di genere sul lavoro, ad esempio, attraverso trattamenti diversi e non solo economici. Se le lavoratrici sono portatrici di disabilità sì capisce subito che la loro vulnerabilità è maggiore rispetto alle colleghe normodotate.
LE PERIFERIE URBANE: DA IMMENSO PROBLEMA A OPPORTUNITÀ DI RIGENERAZIONE SOCIALE, AMBIENTALE, EDUCATIVA E CULTURALE. “I MALI DI ROMA” DEL 1974 E “I NUOVI MALI” DI OGGI
Il Convegno Ecclesiale su “I Mali di Roma” del 1974 è una tappa da conoscere bene per coltivare buone memorie ed ispirare nuove progettualità nell’affrontare la situazione drammatica delle periferie urbane.
Molte delle azioni di guerra condotte da Israele nella Striscia di Gaza contengono gli elementi costitutivi dei delitti di genocidio. Bisogna avere il coraggio di dirlo e di scriverlo. Il diritto penale internazionale sul punto è chiarissimo. Alcune condotte sanzionate dai trattati internazionali sui diritti umani sono perpetrate ogni giorno sotto gli occhi di gran parte degli osservatori.
Si parla molto di genitorialità intendendo con questo termine tutto ciò che due persone affrontano e trasmettono al proprio figlio, dalla nascita in poi, accompagnandolo nel suo percorso di vita e contribuendo al suo sviluppo caratteriale e comportamentale.
Siete mai stati all’ospedale Bambin Gesù? Io no, ma ho sentito le parole di un papà che ha portato il suo bimbo in quell’ospedale a fare una semplice visita di controllo. Egli era un po’ preoccupato per il suo figlioletto, come lo sarebbe ogni neo papà. Ma quando ha visto i bambini che erano ricoverati in quella struttura, si è reso conto di cosa fosse la vera sofferenza. Vedere un bambino malato oncologico o altri privi di arti a causa di incidenti, vedere bambini che soffrono per le tante malattie di cui noi neanche conosciamo l’esistenza, vedere tutto ciò fa male al cuore e fa riflettere.
LA GIORNATA DELLA MEMORIA: SIA VIVA E ATTIVA. SIA DI LEZIONE ANCHE PER I DRAMMI DELL’OGGI E DI IMPEGNO PER IL DOMANI
La Giornata della Memoria arriva quest’anno carica di dolore, di conflitti e di tragedie. Innanzitutto, bisogna evitare che l’Olocausto degli ebrei sia ricordato in astratto, senza il nerbo del vissuto. Bisogna far capire alle nuove generazioni quello che è veramente accaduto soprattutto nei campi di concentramento, far conoscere loro la tragica e spesso indicibile vita reale che conducevano gli ebrei, dopo le infami leggi razziali, e tutti gli altri che…
IL NUOVO, IMPRESSIONANTE, TERRIBILE RAPPORTO OXFAM SULLE DISEGUAGLIANZE E LA POVERTÀ NEL MONDO AGGIORNATO AL 2023
Purtroppo dobbiamo ripetere un concetto non molto piacevole: nel mondo attuale i ricchi diventano sempre più ricchi, mentre i poveri continuano irrimediabilmente oltre ad essere poveri anche a peggiorare la loro triste situazione e ad aumentare costantemente di numero. E la forbice scandalosa del divario, con il passare del tempo, non fa che allargarsi in maniera inquietante e preoccupante. È questo il dato enorme e più significativo che emerge dal nuovo rapporto “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi”, pubblicato da Oxfam in occasione del meeting annuale del World Economic Forum, che si sta svolgendo a Davos e terminerà il prossimo 19 gennaio 2024.
Negli anni Ottanta del secolo scorso si descriveva il futuro prossimo della globalizzazione come di una età di crescita del benessere diffuso per tutta l’umanità, in tutti i paesi del mondo, ma «Oggi, invece, la crescente disuguaglianza non ha prodotto alcun conflitto di classe che minacci il sistema capitalistico, e ciò sebbene nelle economie avanzate questa si sia accompagnata con la deindustrializzazione e la schiavitù del debito.
Sere fa c’era un programma televisivo in cui si parlava degli antichi romani e della loro capacità di riuscire a stare in pace con le popolazioni straniere che volevano invaderli. E come facevano? Semplice. Esponevano in varie zone della città i simboli religiosi appartenenti ai vari popoli. Quando costoro arrivavano a Roma, vedendo esposti i loro simboli, si sentivano ben accolti e quindi se avessero avuto l’idea di attaccare, ci ripensavano sù.