IL 2023 SARÀ L’ANNO DELLE RINNOVABILI?

di REDAZIONE

>> di VKN

Il bilancio dell’anno che sta per concludersi per la battaglia a favore dell’ambiente è fondamentalmente negativo sebbene con qualche luce, come la legge sul biologico, che fa ben sperare per il 2023.

La siccità dei primi mesi dell’anno, le ondate di calore estive e le vacanze natalizie con temperature primaverili in molte regioni erano purtroppo ampiamente prevedibili.

Deludente il risultato della Cop 27 e ridicolo il ritorno di fiamma per gli inceneritori della politica italiana che, con il sindaco  Gualtieri in prima fila, pensa di realizzare a Roma un impianto per bruciare 600mila tonnellate di rifiuti all’anno in una città che avrebbe bisogno degli impianti innovativi dell’economia circolare ovvero digestori anaerobici,  riciclo chimico delle plastiche,  recupero delle terre rare, ecc.

L’anno iniziato con l’emergenza energetica, che rischiava di mettere in crisi famiglie e imprese sopravvissute alla pandemia è continuato con una situazione ben peggiore per via della guerra in Ucraina. Ora si chiude senza previsione di riduzione dei costi energetici anche per le reazioni negative di Mosca al price cap e le minacce del Qatar di sospendere l’erogazione di gas a seguito del Qatargate. Fatti che dimostrano come le politiche di differenziazione dello “spacciatore” non risolvono il problema ne la scelta del governo italiano di riprendere le trivellazioni può essere considerata la soluzione.

Eppure la voglia di pace ci doveva insegnare che il futuro è delle rinnovabile le uniche che, eliminando la dipendenza dalle fonti fossili, ci libereranno dalle guerre. Speriamo che il 2023 sia davvero l’anno del cambio di rotta.

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