Le microplastiche sono un inquinante inesistente fino a pochi decenni fa che è diventato pericolosissimo perché presente in forma microscopica e, quindi, non visibile negli alimenti e per questa via viene ingerito ogni giorno con l’alimentazione. Preoccupa ancor di più sapere che i prodotti biologici non ci proteggono dai rischi di questo inquinante poiché anch’essi sono contaminati da microplastiche.
Un recente studio ha cercato la presenza di microplastiche nelle acque minerali in bottiglia, dove sono state puntualmente trovate, ed è stato calcolato il rischio di ingerire oltre un milione e mezzo di microplastiche per Kg di peso corporeo al giorno negli adulti, mentre nei bambini fino a 87,8 mg/kg di peso corporeo al giorno. Un dato fortemente preoccupante anche perché i bambini in fase di sviluppo mangiano e bevono e assimilano di più di un organismo adulto che dovrebbe indurre ad abbandonare l’uso delle bottiglie di plastica per tornare al caro e vecchio vetro che non ha controindicazioni. Ancora più preoccupante è una recente ricerca che ha nuovamente confermato che le microplastiche possono passare dalla placenta al feto, danneggiando lo sviluppo dei bambini non ancora nati.
Le conseguenze di tale pervasività intimoriscono, ormai, tutti gli esperti. Tuttavia, l’adozione di scelte consapevoli nelle nostre abitudini quotidiane può fare la differenza.
